Before/After Brexit
L’isola che c’è e non c’è.
Il vento populista che soffia in molti paesi (vedi il risultato delle elezioni americane) cavalcato in nome della difesa di una supposta identità nazionale, ha riportato alla luce timori mai sopiti, appena velati dal glamour della cosmopolita Albione. Minimum wage e cohousing sono il nuovo lessico di una immutata logica di mercato, almeno per la media delle persone, non solo straniere.
Per la mia generazione Londra era un mito, a ben vedere più radicato e simbolico di quanto lo sia oggi, agli occhi delle migliaia di giovani italiani disoccupati in patria che affollano le strade della capitale britannica alla ricerca di un qualsiasi lavoro, senza ammettere (neanche sotto tortura) la realtà di sfruttamento a cui sono sottoposti quotidianamente.
Ora, dopo la Brexit senza fine e piena di ombre, con l’istintivo ricongiungimento fra Mayday e Tycoon, molte domande attendono risposta.
E ora i miei amici in UK si sentono smarriti, delusi e dubbiosi per il loro futuro e quello dei loro figli in un Paese che ha visto svanire nello spazio di una notte (del resto i sogni muoiono all’alba…) le aspettative di vita di migliaia di persone, precipitando in un passato antistorico.
Carla Babini